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Tarassaco: caratteristiche e coltivazione

Il tarassaco, noto anche come dente di leone o soffione, è una pianta perenne di piccole dimensioni molto diffusa nei giardini, nei prati incolti e negli orti, dove cresce spontaneamente.

È possibile coltivare il tarassaco per consumarne foglie, fiori e radici, poiché tutte le parti della pianta sono edibili e presentano proprietà benefiche per la salute.

Tarassaco, caratteristiche della pianta

Il tarassaco (Taraxacum officinale) è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Asteraceae o Compositae, conosciuto anche con il nome di dente di leone, piscialetto, pisciacane o soffione.

La pianta del tarassaco è diffusa in tutta Italia allo stato spontaneo ed è possibile trovarla nei campi coltivati o incolti, così come lungo le strade.

Il tarassaco è una pianta di piccole dimensioni – in genere non raggiunge un’altezza superiore ai 40 centimetri – caratterizzata da una rosetta di foglie basali lanceolate, profondamente incise in modo irregolare.

Le foglie sono edibili e possono essere raccolte tutto l’anno e consumate crude in insalata o cotte come contorno di verdure. Il sapore delle foglie di tarassaco è leggermente amaro, a causa della presenza di lattoni sesquiterpenici, molecole che possono causare dermatiti allergiche da contatto nei soggetti predisposti.

Dal centro delle foglie, in primavera si erge un fusto liscio, cavo e privo di ramificazioni, che porta un capolino giallo composto da molti fiori ligulati. Così come le foglie, anche i fiori del tarassaco sono commestibili e si utilizzano per preparare sciroppi o per decorare i piatti.

Al termine della fioritura si sviluppano numerosi semi provvisti di pappo e disposti a raggio, a costituire il soffione.

La radice del tarassaco è fittonante, bruna e rugosa e presenta un alto contenuto di fruttosio, potassio e inulina. È utilizzata in erboristeria sotto forma di estratto secco, tintura madre o decotto per favorire la funzionalità del fegato, migliorare la diuresi, combattere inappetenza e dispepsia.

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